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Due consultazioni pubbliche per il clima dall’UE

La Commissione Europea ha più volte dichiarato che la partecipazione dei cittadini, come quella di tutte le realtà economiche e sociali dei Paesi membri, è fondamentale per la riuscita del programma previsto dal Green Deal europeo. È per rendere reale e concreto questo proposito che sono state attivate due consultazioni pubbliche: quella sulla Climate Law (31 Marzo 2020 – 23 Giugno 2020) – ovvero l’atto giuridico che trasforma in legge l’obiettivo fissato dal Green Deal europeo per rendere l’economia e la società europee a impatto climatico zero entro il 2050 – e quella sul Climate Pact (4 Marzo 2020 – 27 Maggio 2020) – che sarà varato a fine 2020, in concomitanza della conferenza dell’ONU prevista a Glasgow il prossimo autunno (COP26).

L’emendamento che potrebbe interessare la neonata Legge sul Clima, e che ora è aperto al dibattito online, consiste in una modifica degli obiettivi stabiliti per il 2030. La consultazione ha lo scopo di fornire maggiori elementi e punti di vista, prima di valutare la proposta di innalzamento della soglia di riduzione di emissioni dal 40 al 55%, una misura atta a rendere più stringenti i target e le scadenze intermedie, così da facilitare il raggiungimento dell’obiettivo finale. Ad oggi sono più di mille gli interventi pubblicati sulla pagina ufficiale della consultazione online.  

Il Climate Pact è invece una delle iniziative corollario della Legge sul Clima, che contribuirà al raggiungimento dei suoi obiettivi. Questo Patto vuole essere una raccolta di idee, esperienze, soluzioni ed iniziative provenienti dall’intera comunità, che saranno raccolte dalla Commissione durante le dodici settimane di consultazione. La partecipazione pubblica sarà essenziale ai fini della costituzione del Patto, che intende includere direttamente e attivamente la collettività nella progettazione delle prossime azioni per il clima; azioni volte ad incoraggiare il cambiamento nei settori in cui è più fondamentale ed urgente – quali la mobilità, l’energia e l’edilizia – ed al contempo incentivare cambiamenti di comportamento e scelte di consumo sia individuali che collettive.

Attraverso queste due consultazioni l’UE manda chiaro il messaggio che ritiene necessario coinvolgere tutte le parti interessate, compresa la società civile, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e della Climate Law. Inoltre, sancisce inequivocabilmente l’impegno a mantenere la lotta ai cambiamenti climatici e il raggiungimento della sostenibilità ambientale ai primi posti dell’agenda europea. 

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Un Green New Deal per l’Europa

Via libera al “Green Deal europeo”, l’insieme di piani, programmi e azioni che dovrà portare l’Europa entro il 2030 all’abbattimento del 50% delle emissioni di CO2 ed entro il 2050 alla Carbon neutrality, facendo così dell’Unione Europea il leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici.

Una grande missione, che è sì una sfida, ma anche un’occasione per un cambio di paradigma che implica l’avanzamento tecnologico della UE. Proprio per favorire la transizione verso un sistema sempre più carbon free, verrà creato gàa a partire da gennaio 2020 di un “Fondo di transizione” destinato a mobilitare investimenti per 100 miliardi di euro nei prossimi sette anni. Ma le tutele non dovrebbero fermarsi a questo e c’è già chi prospetta l’entrata in vigore di un meccanismo di tutela dell’industria europea dalla concorrenza di Paesi meno attenti alla regolamentazione sul clima, quantomeno per i settori più esposti alla transizione verso la carbon neutrality.

Da quanto anticipato finora, il Green Deal europeo coprirà tutti i settori dell’economia: dai trasporti all’energia, dall’agricoltura all’industria e richiederà investimenti significativi per raggiungere gli obiettivi fissati: la Commissione ha prospettato un finanziamento dedicato di circa 260 miliardi di euro, pari all’1,5% del PIL della intera UE, cui si aggiungerà il sostegno ulteriore della Banca Europea per gli Investimenti, da appostare sul Bilancio 2021-2027 dell’Unione. Il tema della lotta al cambiamento climatico sarà prioritario e trasversale a tutti i programmi di finanziamento della tornata 2021-2017, a partire da quelli alimentati dai fondi Strutturali e di Investimento Europei (fondi SIE), a gestione regionale.In questo modo, il Green Deal europeo, deciso dalla Commissione ed approvato dal Parlamento Europeo, porterà i propri risultati sulla vita dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese di tutte le regioni dell’Unione Europea.

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