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Carlsberg zero sprechi acqua

Carlsberg Italia mette in atto le azioni del Piano di adattamento in linea alle politiche di sostenibilità ambientale aziendali e si prefigge l’ambizioso obiettivo di zero sprechi d’acqua al 2030. In particolare, le attività del Piano di adattamento hanno riguardato uno studio idrogeologico finalizzato al monitoraggio continuo delle fonti di approvvigionamento idrico con una valutazione di lungo periodo delle future portate d’acqua e l’installazione del nuovo pastorizzatore flash.

Oggi lo stabilimento di Induno Olona grazie alle azioni di risparmio idrico ha raggiunto notevoli risultati: 163.166 m³ d’acqua risparmiati dal 2015 al 2019, pari al riempimento di 5.626 autocisterne da 29.000 litri; 23,1% in meno di consumo idrico specifico, ovvero la quantità d’acqua necessaria per produrre un ettolitro di birra, dal 2015 al 2019 avvicinandosi allo step intermedio fissato dal Gruppo di -25% entro il 2022.

Molte sono le attività messe in atto dall’azienda in Italia. Tra le più rilevanti: adozione di nuove tecnologie in Birrificio per ottimizzare il trattamento delle acque reflue senza gravare sul depuratore consortile e per ridurre il consumo di acqua, grazie soprattutto al nuovo Pastorizzatore Flash, installato nel 2018, che consente di ridurre ulteriormente i consumi idrici nei processi di produzione; monitoraggio costante dei consumi e della rete idrica dello Stabilimento per migliorare l’efficienza produttiva, oltre che per individuare eventuali perdite o malfunzionamenti con la massima tempestività.

E ancora: ispezione periodica dell’alveo del fiume Olona che scorre sotto il Birrificio e manutenzione periodica della diga sovrastante per prevenire emergenze ambientali, contribuendo così alla salvaguardia del territorio e preservando la business continuity; ricerca continua di Partner per sviluppare innovazioni e soluzioni che permettano di raggiungere lo Zero spreco d’acqua in futuro.

 

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INNOVATION FUND EU: nuovi finanziamenti per progetti low-carbon

Ad inizio luglio la Commissione ha indetto la prima chiamata per proposte che possano essere finanziate dall’Innovation Fund, uno dei più importanti programmi a livello mondiale per le nuove tecnologie a basse emissioni. Il fondo è alimentato in parte dalle entrate dell’Ue’s Emission Trading System, cioè dalla vendita di permessi di inquinare alle aziende europee, ed in parte dalle risorse avanzate del precedente programma NER 300. Risorse che comunque potranno essere incrementate con i contributi dei fondi nazionali.

Finanzierà progetti green capaci di sviluppare tecnologie innovative. Nel corso dei prossimi 10 anni saranno quindi resi disponibili fino a 10 miliardi di euro, perlopiù destinati a quei progetti che hanno già implementato tecnologie, ma che senza incentivi iniziali faticherebbero ad introdurle nel mercato; una più piccola parte (circa 8 milioni) sarà riservata invece a progetti promettenti ma non ancora immediatamente realizzabili, né pronti per essere lanciati, così che queste risorse possano sostenerne lo sviluppo. I parametri sulla base dei quali saranno valutate le proposte sono la capacità di ridurre o evitare le emissioni, il potenziale di innovazione, la maturità tecnologica e finanziaria, l’efficienza in termini di costi.

Per la chiamata di quest’anno – che mette in gioco 1 miliardo di euro – le candidature potranno essere presentate entro il 29 Ottobre 2020, sfruttando l’apposito portale “EU Funding and Tenders portal; ad inizio 2021 saranno resi noti i progetti vincitori e fornite le indicazioni per i passi successivi.

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Consultazione pubblica per la nuova Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici europea

La Commissione europea ha aperto il 14 maggio 2020, una consultazione pubblica in materia di adattamento ai cambiamenti climatici (Adaptation to Climate Change – Blueprint for a new, more ambitious EU strategy).
L’Europa ha annunciato l’adozione di una nuova e più ambiziosa strategia europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici. Gli impatti climatici sono già avvertiti in tutta Europa e probabilmente aumenteranno di intensità e frequenza. I continui cambiamenti climatici aumenteranno la probabilità di conseguenze gravi e irreversibili; senza adeguate misure di mitigazione delle emissioni sarà difficile garantire la tenuta degli ecosistemi naturali, la sicurezza alimentare globale o frenare lo sfollamento delle persone.
In questo contesto, è importante raccogliere i contributi delle parti interessate per la nuova strategia al fine di informare sulle opzioni politiche già adottate, nonché per meglio definire il livello adeguato di ambizione.
Sarà possibile rispondere alla consultazione entro il 20 agosto 2020.
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Due consultazioni pubbliche per il clima dall’UE

La Commissione Europea ha più volte dichiarato che la partecipazione dei cittadini, come quella di tutte le realtà economiche e sociali dei Paesi membri, è fondamentale per la riuscita del programma previsto dal Green Deal europeo. È per rendere reale e concreto questo proposito che sono state attivate due consultazioni pubbliche: quella sulla Climate Law (31 Marzo 2020 – 23 Giugno 2020) – ovvero l’atto giuridico che trasforma in legge l’obiettivo fissato dal Green Deal europeo per rendere l’economia e la società europee a impatto climatico zero entro il 2050 – e quella sul Climate Pact (4 Marzo 2020 – 27 Maggio 2020) – che sarà varato a fine 2020, in concomitanza della conferenza dell’ONU prevista a Glasgow il prossimo autunno (COP26).

L’emendamento che potrebbe interessare la neonata Legge sul Clima, e che ora è aperto al dibattito online, consiste in una modifica degli obiettivi stabiliti per il 2030. La consultazione ha lo scopo di fornire maggiori elementi e punti di vista, prima di valutare la proposta di innalzamento della soglia di riduzione di emissioni dal 40 al 55%, una misura atta a rendere più stringenti i target e le scadenze intermedie, così da facilitare il raggiungimento dell’obiettivo finale. Ad oggi sono più di mille gli interventi pubblicati sulla pagina ufficiale della consultazione online.  

Il Climate Pact è invece una delle iniziative corollario della Legge sul Clima, che contribuirà al raggiungimento dei suoi obiettivi. Questo Patto vuole essere una raccolta di idee, esperienze, soluzioni ed iniziative provenienti dall’intera comunità, che saranno raccolte dalla Commissione durante le dodici settimane di consultazione. La partecipazione pubblica sarà essenziale ai fini della costituzione del Patto, che intende includere direttamente e attivamente la collettività nella progettazione delle prossime azioni per il clima; azioni volte ad incoraggiare il cambiamento nei settori in cui è più fondamentale ed urgente – quali la mobilità, l’energia e l’edilizia – ed al contempo incentivare cambiamenti di comportamento e scelte di consumo sia individuali che collettive.

Attraverso queste due consultazioni l’UE manda chiaro il messaggio che ritiene necessario coinvolgere tutte le parti interessate, compresa la società civile, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e della Climate Law. Inoltre, sancisce inequivocabilmente l’impegno a mantenere la lotta ai cambiamenti climatici e il raggiungimento della sostenibilità ambientale ai primi posti dell’agenda europea. 

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